Le vene varicose sono vene dilatate per l’aumento del volume del sangue al loro interno, che spesso è possibile vedere come rigonfiamenti sulle gambe. Quando le valvole si indeboliscono e non riescono più a chiudersi correttamente, il sangue tende a refluire, cioè a tornare verso il basso, facendo ristagnare il sangue nella gamba e rendendo la vena rigonfia e più visibile. Questo fenomeno è conosciuto anche come “Reflusso Venoso”.
Senso di pesantezza alle gambe, piedi e caviglie gonfie, crampi notturni e ”sindrome delle gambe senza riposo”, comparsa di capillari e vene reticolari, vene varicose,prurito, bruciore, discolorazione cutanea, fino ad ulcerazioni cutanee che compaiono apparentemente senza ragione e che impiegano anni a guarire.
Capillari e varici degli arti inferiori sono spesso considerate una questione estetica ma in realtà segnalano che "qualcosa non va" nel sistema circolatorio venoso.
Perché spesso mostrano un accumulo di sangue all’interno della vena, che quindi non sta circolando correttamente. In condizioni normali infatti le valvole presenti all’interno dei sistemi venosi contrastano la forza di gravità ed impediscono al sangue di fluire verso il basso. Ecco perchè sono campanelli d’allarme di un problema più profondo.
Uomini e donne sono colpiti circa in egual modo dall’insufficienza venosa cronica, ma sono le donne a ricorrere più spesso allo specialista, sollecitate soprattutto da motivazioni di carattere estetico.
Regolare attività fisica (anche solo camminare una mezz’ora al giorno), dieta equilibrata e ricca di vitamine e bioflavonoidi, eventuale assunzione di integratori alimentari specifici (opportunamente prescritti dal medico) possono migliorare i sintomi. La terapia compressiva (calze elastiche a compressione graduata) sono un ottimo presidio che aiuta molto a contenere i sintomi dell’insufficienza venosa cronica. Bisogna segnalare però che, a oggi, non esistono terapie orali o topiche che siano in grado di risolvere definitivamente il problema.
Se il problema viene diagnosticato e trattato nel modo più adeguato, si risolve definitivamente. In altre parole, le vene trattate nel modo corretto non ritornano. È vero che in passato si registrava un alto tasso di recidiva; è però dimostrato che fosse proprio la mancanza di personalizzazione della terapia chirurgica ”classica” ad avere come frequente conseguenza il ritorno del problema a carico delle stesse vene trattate.
In questo caso, è lo scarso flusso di sangue alle gambe e ai piedi che causa i sintomi, e non il suo accumulo. Si può parlare in questo caso di insufficienza arteriosa periferica: una malattia a decorso lento ed insidioso che colpisce le arterie delle gambe ed è dovuta nella maggior parte dei casi all’aterosclerosi.
È una malattia che colpisce prevalentemente le persone oltre i 65 anni ed è caratterizzata dalla formazione di placche all’interno del lume vasale con conseguente riduzione della quantità di sangue che può scorrervi attraverso.
L’aterosclerosi è un processo che coinvolge tutte le arterie del corpo, anche se spesso alcuni distretti sono più compromessi di altri, a seconda della suscettibilità individuale. Le zone più frequentemente colpite sono le arterie che portano il sangue al cervello, le arterie delle gambe e l’aorta addominale.
Occorre rivolgersi al più presto allo specialista per una precisa diagnosi (attraverso una visita ed un ecocolordoppler) e poter beneficiare del trattamento più corretto.
Il rischio aumenta in presenza di obesità, fumo, ipertensione, prediabete, diabete, età avanzata, iperlipidemia, iperfibrinogemia. Quindi aiutano l'abolizione del fumo, la moderazione dell'alcol e la correzione dietetica della dislipidemia, dell'iperglicemia, dell'ipertensione e del sovrappeso.
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